Cosa è l’anestesia generale?
Anestesia è un termine che deriva dal greco e che significa perdita totale o parziale della sensibilità per interruzione degli impulsi nervosi provenienti dai recettori periferici e diretti alle cellule corticali.
Anestesia è un termine che deriva dal greco e che significa perdita totale o parziale della sensibilità per interruzione degli impulsi nervosi provenienti dai recettori periferici e diretti alle cellule corticali.
L’anestesia generale è da sempre sinonimo di “sonno” durante un intervento chirurgico. Esistono però anche altri tipi di anestesia:
È quando solo una parte del corpo viene “addormentata” usando un anestetico locale. Per esempio, tutto un braccio può essere anestetizzato tramite un blocco regionale, così come tutta la parte del corpo al di sotto del bacino usando una anestesia spinale o epidurale. Tutte queste sono tecniche di ANESTESIA REGIONALE.
È quando solo una piccola area del nostro corpo viene “addormentata” per esempio congelando la cute in modo tale da poter fare una piccola incisione chirurgica. Talora, erroneamente il termine “locale” è usato per riferirsi all’anestesia regionale.
È quando vengono somministrati ad un paziente farmaci che lo aiutano a rilassarsi senza “addormentarlo” completamente. La sedazione viene spesso impiegata nel corso di una anestesia regionale o locale per aiutare il paziente a distendersi ed affrontare la procedura chirurgica più serenamente.
In Svizzera per poter esercitare la professione medica di anestesista è necessario aver conseguito la Laurea in medicina e la specializzazione FMH in anestesiologia (6 anni di formazione post-graduata).
Prima di tutto l’anestesista è a conoscenza dell’intervento chirurgico a cui il paziente si sottoporrà nonché di molte notizie che riguardano lo stato di salute del medesimo. Dopo aver attentamente analizzato la cartella clinica dell’operando, l’anestesista procede ad una chiacchierata con il paziente chiedendogli dettagli su eventuali problemi allo scopo di conoscerne più approfonditamente le condizioni pre-operatorie. L’anestesista inoltre procede ad una breve visita. Per esempio ispeziona la bocca ed i denti dell’operando per evidenziare possibili difficoltà nel posizionare uno speciale tubo in trachea, se ciò si rende necessario. Durante questo incontro il paziente può e deve chiedere, senza timore, ogni tipo di domanda e delucidazione circa tutte le procedure anestesiologiche.
L’anestesia generale può essere intesa come: assenza di coscienza (= sonno), assenza di dolore, immobilità. L’anestetico più semplice consiste in un singolo farmaco che produce tutti gli effetti descritti per un breve periodo di tempo. E`comunque pratica comune iniziare l’anestesia generale con una iniezione endovenosa di un farmaco che induce sonno per poi proseguire con un gas anestetico. Per la maggior parte degli interventi chirurgici, allo scopo di facilitare l’opera del chirurgo, si rende necessario paralizzare i muscoli del paziente. Come fa allora il paziente a respirare? L’anestesista, appena il paziente si addormenta posiziona uno speciale tubo (che alla fine dell’intervento verrà gettato) in trachea passando attraverso la bocca. Questa procedura (intubazione oro-tracheale) nella maggior parte dei casi è semplice ma richiede perizia e molta esperienza. Attraverso questo “tubo” viene fornita al paziente una miscela di gas che provvederà a garantire una adeguata quantità di ossigeno e di gas anestetico. Tutto ciò è controllato da una macchina (respiratore automatico) che è dotata di adeguati servocontrolli ed allarmi. Spesso un potente analgesico (killer del dolore) viene somministrato endovena.